Il trekking per la Piramide dura sei giorni (compreso uno di acclimatazione a Namche Bazar 3440 m) con partenza da Lukla, raggiungibile in aereo da Kathmandu. Il ritorno, dalla Piramide a Lukla, dura invece soli tre giorni. Le tappe del trekking di salita alla Piramide sono le seguenti:
• 1° giorno: da Lukla a Monju
• 2°-3° giorno: da Monju a Namche Bazar
• 4° giorno: da Namche Bazar a Tengboche
• 5° giorno: da Tengboche a Pheriche
• 6° giorno: da Pherice alla Piramide
Il trekking non richiede particolari abilità. E' necessaria semplicemente una buona preparazione fisica, un po' di abitudine alla camminata in montagna, unita all'amore e al rispetto per la natura, visto che buona parte del trekking si svolge all'interno del Sagarmatha National Park. Un approccio tranquillo con pause per reidratarsi permette una migliore acclimatazione.
E' tuttavia consigliabile consultare alcune informazioni generali sui trekking in Himalaya, in particolare su:
• equipaggiamento consigliato
• preparazione del trekking
• informazioni sanitarie
1° giorno: da Lukla a Monju - 5 ore -
Il trekking per la Piramide prende avvio dal villaggio di Lukla (2.800 metri) dove aerei bimotore STOL "Twin Otter" - adatti a decolli e atterraggi su brevi piste, per un trasporto di al massimo 20 persone con bagagli - atterrano su una pista da poco ristrutturata, dopo un fantastico viaggio parallelo alla catena Himalayana della durata di circa 40 minuti. Anche se i voli da Kathmandu sono normalmente programmati subito dopo l'alba, subiscono spesso ritardi a causa della nebbia e delle nubi dato che il pilotaggio è costantemente a vista con ausilio strumentale limitato.
È possibile anche prenotare gli elicotteri Ecureil e Kawasaki BK -117 per voli charter, mentre per il solo trasporto merci viene utilizzato il grande elicottero russo MI-17, non essendone più consentito l'uso per il trasporto passeggeri. Una volta a Lukla, i gruppi di spedizione organizzati dovranno trascorrere un paio di ore di attesa affinché le guide o sirdar possano procedere con la divisione e il carico dei bagagli dei portatori.
Nota culturale: Se le guide e i sirdar sono generalmente Sherpa, spesso provenienti dalla regione del Solu-Khumbu, i portatori sono normalmente lavoratori stagionali di altre regioni del Nepal, appartenenti a diversi altri gruppi etnici.
I bagagli vengono trasportati per l'intero tragitto dai portatori (circa 30 Kg a persona) o dagli animali da soma: yak o dzos (un incrocio fra uno yak e una mucca).
Dopo un pasto nutriente all'Himalaya Lodge di Lukla, la spedizione parte per il trekking di circa 5 ore lungo il sentiero che è un continuo sali-scendi per attraversare gli affluenti del fiume Dudh Kosi. Questa gradevole passeggiata è una buona opportunità per provare l'equipaggiamento e per mettere in pratica alcune semplici regole come proteggere la pelle dal sole potente, tenere leggero lo zaino e mantenersi idratati. La Guida Alpina che accompagna il gruppo di solito approfitta per fornire utili consigli sulla camminata. Si arriva a Monju (2.835), dove si soggiorna solitamente all’accogliente Welcome Mount Kalash Lodge.
2°- 3° giorno: da Monju a Namche Bazar - 4 ore - e sosta di acclimatazione a Namche
Lasciando Monju alle spalle, si giunge nei pressi di Jorsale (2.805), accedendo così al Parco Nazionale dell'Everest (Sagarmatha National Park). Il sirdar e le guide si presenteranno presso l’ufficio delle guardie forestali per pagare la tassa d'ingresso per tutti i componenti del gruppo. Il trekking poi prosegue seguendo il Dudh Khosi con un percorso mozzafiato che attraversa parecchie volte il fiume sui tipici ponti di legno o ponti sospesi in acciaio.
Dopo una ripida salita di 600 metri si arriva a Namche Bazar (3.440), una grande città-mercato Sherpa, brulicante di turisti e commercianti.
I numerosi negozi e lodge vendono una grande varietà di prodotti, compresi generi alimentari e articoli locali in lana di Yak. Qui, anche l'equipaggiamento per trekking e alpinismo può essere acquistato o affittato.
Ogni sabato si tiene un mercato variopinto, durante gli altri giorni invece capita spesso di incontrare lungo le strade i commercianti Tibetani che vendono, disposti sui tappeti, vestiti e oggetti importati dalla Cina. A Namche, i lodge sono provvisti di luce elettrica, proveniente dalla centrale idroelettrica della vicina Thame, ma il servizio telefonico locale non funziona ancora con continuità. Nel corso degli anni sono stati aperti degli Internet Point che assicurano comunque un collegamento alla rete e al servizio di posta elettronica via satellite.
I ricercatori diretti in Piramide alloggiano al confortevole Sherpa Land Hotel dove un menù eccellente e un'atmosfera accogliente rendono la sosta particolarmente gradevole. Per dare tempo all’organismo di sviluppare correttamente i processi di acclimatazione, si trascorre un giorno di riposo a Namche dove ci si può fermare a visitare il villaggio, approfittando al mattino di una bella vista su Nutpse, Lhotse e Everest dalla collina del quartier generale del Parco.
Di particolar interesse è la visita al museo/centro visitatori presso la direzione del Parco Sagarmatha, dove si possono apprendere nozioni riguardanti la geologia, la botanica e la zoologia dell'Himalaya.
E' possibile anche effettuare gite di un giorno a Syangboche, Khumjung e Khunde, tutti villaggi situati a circa 400 metri sopra la valle di Namche. A Khumjung, vale la pena visitare anche il monastero buddista in cui è conservato il presunto scalpo di uno Yeti. A Khunde invece si trova l'ospedale della Sir Edmund Hillary Foundation / Himalayan Tryust gestito da medici volontari stranieri e recentemente anche locali.
Syangboche ospita la più alta pista di atterraggio della valle del Khumbu a 3.720 metri. Nelle vicinanze alcuni imprenditori giapponesi hanno costruito un lussuoso albergo da cui si può vedere l'Everest.
Una gita più breve da Namche conduce al monastero di Thame (3.800) lungo un percorso pressoché pianeggiante. Da Thame si raggiunge facilmente il passo Thasi Lapcha (5.820) per Rolwaling Himal che è anche l'ultimo posto nella valle Bothe Kosi in cui è permesso l'accesso ai trekker: l'alta valle è un'antica via commerciale tra il Tibet e il Nepal che attraversa il passo Nangpa La (5.710).
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4° giorno: da Namche Bazar a Tengboche - 6 ore -
Dopo una breve salita iniziale il sentiero è pianeggiante per un lungo tratto in costa. La vista spazia oltre le eleganti creste del Nuptse (7.861) dove si innalzano le vette dell'Everest (8.846 m) e del Lhotse (8.501 m), la quarta montagna più alta del mondo.
Una veloce discesa da Teshinga (3.450 m) porta all'ultimo ponte sul Dudh Kosi a Phunki Tanga (3.250). Da qui un'altra ripida salita di 600 metri conduce al monastero di Tengboche (3.867). Si trascorre la notte all'Himalayan Lodge o in alternativa, a Deboche, presso il Amadablam Garden Lodge, che è circondato da una lussureggiante foresta di rododendri.
Il monastero di Tengboche, distrutto da un incendio nel 1988, è stato però ricostruito. Ad oggi sono stati aggiunti un cancello, il museo del monastero, il centro visitatori e il negozio di souvenir. Previa un'offerta in danaro al monastero, è possibile visitare il gompa (tempio o luogo di meditazione).
Di notevole interesse è anche la visita al monastero femminile di Deboche che si trova in uno stato di abbandono, rispetto a quello rinnovato di Tengboche, ma dove si respira un’aria silenziosa di grande spiritualità. Vi risiedono poche monache e il loro numero è purtroppo in costante diminuzione. Negli ultimi anni sono stati portati a termine alcuni interventi di ristrutturazione.
5° giorno: da Tengboche a Pheriche - 5 ore -
Camminando verso nord-est, fra selve di ginepri, rododendri e abeti, ci si affaccia alla spettacolare vista della maestosa Ama Dablam (6.814); qui l'alta quota comincia a rendere affannoso il respiro. Il comparire di muri con pietre incise da testi sacri (mani stones) annuncia l'arrivo a Pangboche (3.860), sede di un altro antico monastero. Poco oltre, si supera il limite della vegetazione arborea, qui rappresentata da gruppi di ginepri fino a 4100 m di quota; l’ effetto è dovuto al clima dei 28° gradi di latitudine nord in cui si trova il Nepal.
A Pherice (4.280), dove è possibile trascorrere un altro giorno di acclimatazione, si può pernottare presso l'Himalaya View Lodge. Pherice, località in cui si trovano numerosi pascoli per yak e campi di patate, è situata in una parte larga della valle esposta a forti venti, e insieme a Dingboche rappresenta il più alto insediamento umano permanente.
L'Himalayan Rescue Association (HRA) gestisce una clinica/consultorio a Pherice per trekker e portatori nei periodi di maggior afflusso. Suggerimenti su come evitare il mal di montagna vengono forniti tramite presentazioni quotidiane.
In questo tratto, ci avviciniamo alle montagne più alte. Salendo oltre le foreste con l’aumento della quota, si è esposti ai potenti raggi solari e agli UV. E' molto importante proteggere gli occhi con occhiali da sole anche se non c'è neve sul terreno, e usare una crema ad alta protezione per le labbra, molto delicate e sensibili, per il naso e per il viso.
Sopra i 4.000 metri dobbiamo imparare a respirare meglio per compensare l'altitudine e iniziare a muoverci più lentamente, controllando il ritmo respiratorio che non dovrebbe essere troppo accelerato.
A Pherice, la possibilità di comunicare in caso di bisogno, non possibile a livello di servizio pubblico, è data dalla HRA Clinic che è in contatto radio giornaliero con Kathmandu e che è provvista di un telefono satellitare.
6° giorno - da Pheriche alla Piramide - 6/8 ore -
Risalendo il falso piano del fondovalle, si raggiunge la morena terminale del ghiacciaio del Khumbu. Un ripida salita di 300 metri porta all’alpeggio di Duglha (4.620), l'ultima tappa prima di raggiungere Lobuche. Nonostante non presenti significative difficoltà, è la tratta di tragitto più impegnativa in ragione del dislivello considerando che si raggiunge e si supera la quota della cima del monte Bianco.
Converrà quindi fermarsi, bere molto e mantenere un passo lento evitando sforzi inutili. Nella parte più alta della morena dopo Dughla, si trova un altopiano dove sono stati innalzati diversi chorten (monumenti commemorativi) in ricordo degli Sherpa e di alcuni alpinisti stranieri che hanno perso la vita sulle più alte vette del Khumbu.
Continuando verso nord lungo il solco del ghiacciaio del Khumbu, si raggiunge Lobuche (4.930): un alpeggio che un po’ alla volta è divenuto un campo intermedio di approccio al campo base di molte spedizioni internazionali all'Everest e al Lhotse.
Passato l’alpeggio, per circa 20 minuti sulla sinistra del sentiero, si costeggia la morena frontale del ghiacciaio di Lobuche. Voltando a sinistra poi, si accede ad una valle corta e stretta, che aprendosi poco dopo, rivela per la prima volta la sagoma del Laboratorio-Osservatorio Internazionale Piramide, 5050 m. Nei dintorni il Lago inferiore a 5067 m, la stazione ABC a 5078 m e la morena con vista sul ghiacciaio del khumbu a 5200 m.
……. E SE NON SIETE ANCORA STANCHI:
Escursioni Extra:
• In un’ora e mezza si raggiunge il Chorten dedicato a Benoit Chamoux e Pierre Royer e lo Sherpa Riku a 5300 m, vero balcone sulla testata della valle del Khumbu con vista mozzafiato su Everest, Makalu e Nutpse.
• E’ possibile con una giornata di trekking raggiungere il Campo Base dell’Everest 5350 mt.
• E’ possibile raggiungere, sempre con una giornata di trekking, il punto panoramico del Kala Pathar 5545 mt., da cui godersi una splendida vista sulla catena Himalayana.
Il Trekking di Rientro:
• 1° giorno: da Piramide a Tengboche (5 ore)
• 2° giorno da Tengboche a Namche (5 ore)
• 3° giorno da Namche a Lukla (6-7 ore)
• 4° giorno volo di rientro a Kathmandu