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Ginevra, 17 giugno 2025 – In occasione del 79° Consiglio Esecutivo dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), che si è tenuto a Ginevra dal 16 al 20 giugno, l’Italia ha confermato il suo impegno nella ricerca scientifica e nella cooperazione internazionale con un workshop dedicato alla criosfera del "Terzo Polo".
L’evento, organizzato dal Rappresentante Permanente Italiano presso la WMO, Gen. B. Luca Baione (Aeronautica Militare Italiana, Membro del Consiglio Esecutivo WMO – Regione VI), ha riunito esperti scientifici e istituzionali per discutere il ruolo cruciale delle osservazioni atmosferiche e glaciologiche nelle regioni himalayane e del Karakorum.
"The Cryosphere of the ‘Third Pole’: The Role of the Italian Cooperation in Aligning with WMO Priorities" è il titolo del workshop che si è tenuto martedì 17 giugno 2025 alle ore 18:00 presso la Salle Obasi presso il quartier generale del WMO a Ginevra e che ha visto in qualità di relatori i ricercatori che collaborano con EvK2CNR.
I lavori si sono aperti con i saluti istituzionali dell’Ambasciatore Vincenzo Grassi, Rappresentante Permanente dell’Italia presso le Nazioni Unite e le altre Organizzazioni Internazionali a Ginevra, del Gen. B. Luca Baione, Aeronautica Militare Italiana, Membro del Consiglio Esecutivo della WMO – Regione VI e della Prof.ssa Cristina Biino, Addetto Scientifico presso la Missione Permanente Italiana alle Organizzazioni Internazionali con sede a Ginevra.
L’Italia, attraverso la collaborazione tra EvK2CNR, CNR, Università degli Studi di Milano e Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ha presentato, grazie a tre interventi di altissimo livello, le attività di monitoraggio condotte nel "Terzo Polo", una regione critica per lo studio del cambiamento climatico.
Le stazioni di ricerca: Pyramid e Spantik Labs
Angela Marinoni (EvK2CNR/CNR-ISAC) ha illustrato il contributo scientifico della Nepal Climate Observatory at Pyramid, stazione GAW (Global Atmosphere Watch) situata vicino all’Everest, che fornisce dati essenziali su gas traccia, aerosol e parametri meteorologici. Ha inoltre annunciato l’installazione di un nuovo sistema autonomo di monitoraggio sul ghiacciaio Chogo Lungma, nell’ambito del progetto Spantik Lab, e l’espansione del progetto Ice Memory ai ghiacciai del Terzo Polo, con l’obiettivo di preservare carote di ghiaccio per studi paleoclimatici.
30 anni di osservazioni glaciologiche
Guglielmina Adele Diolaiuti (EvK2CNR/Università di Milano) ha presentato le attività di monitoraggio remoto e in situ condotte da EvK2CNR e partner in Himalaya e Karakorum, sottolineando l’importanza dei dati a lungo termine per la comprensione delle dinamiche glaciali e la definizione di protocolli scientifici.
Etica e impatto sociale della ricerca
Alberto Pirni (EvK2CNR/Scuola Sant’Anna di Pisa) ha affrontato il tema della memoria climatica, proponendo una riflessione su come i dati scientifici possano tradursi in consapevolezza etica e azione collettiva, specialmente alla luce degli eventi estremi legati ai ghiacciai.
Il workshop ha confermato l’impegno italiano nella cooperazione scientifica internazionale, allineandosi con le priorità della WMO per il monitoraggio climatico e la salvaguardia della criosfera. EvK2CNR continua a svolgere un ruolo chiave nella ricerca d’alta quota, contribuendo alla comprensione globale dei cambiamenti climatici.
EVK2CNR, in collaborazione con CNR, Università di Milano e Scuola Sant’Anna, ribadisce così il suo ruolo nella ricerca d’eccellenza sul clima e nella cooperazione con la WMO, contribuendo a politiche globali basate su dati scientifici solidi.
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