SPANTIK-LAB: Un laboratorio a cielo aperto per lo studio del clima


Bergamo, 26 maggio 2025 - La criosfera montana sostiene quasi un terzo della popolazione globale, fornendo acqua per irrigazione, consumo umano, industria e ambiente. Tuttavia, i cambiamenti dovuti al riscaldamento globale sono ancora solo parzialmente compresi, poiché questi processi sono spesso studiati in modo isolato, senza una visione integrata del ciclo idrologico montano. Questa mancanza di conoscenza è particolarmente evidente nella catena del Karakorum, dove, negli ultimi decenni, i ghiacciai hanno mostrato bilanci di massa stabili o leggermente positivi, un aumento della velocità di flusso, fronti glaciali stabili o in avanzata e una diffusa attività di surge glaciale.

Questo paradosso, noto come "Anomalia del Karakorum", rappresenta una sfida scientifica cruciale. Comprenderne i meccanismi, la loro evoluzione futura e l’impatto sulla disponibilità idrica è essenziale per supportare politiche di adattamento e mitigazione, soprattutto in un’area dove i ghiacciai hanno conseguenze dirette sulle comunità montane e a valle.

Un progetto innovativo per studiare l’anomalia del Karakorum e il futuro dei ghiacciai

L’Associazione EvK2CNR presenta SPANTIK-LAB, un ambizioso progetto di ricerca che trasformerà il ghiacciaio Chogo Lungma, ai piedi del Spantik (7.027 m), in un laboratorio a cielo aperto per lo studio del clima e della criosfera.

OBIETTIVI PRINCIPALI:

1.      Monitorare lo stato attuale della criosfera attraverso nuove osservazioni sul campo.

2.      Comprendere i processi climatici che influenzano i ghiacciai del Karakorum.

3.      Sviluppare modelli predittivi per stimare i futuri cambiamenti glaciali e la disponibilità idrica.

4.      Elaborare strategie di adattamento con le comunità locali.

 CARATTERISTICHE:

1. Sito di ricerca strategico: il ghiacciaio Chogo Lungma

·        6° più grande ghiacciaio del Pakistan (285 km²), ma ancora poco studiato.

·        Cuore dell’"Anomalia del Karakorum": a differenza della maggior parte dei ghiacciai globali, quelli del Karakorum mostrano bilanci di massa stabili o positivi.

·        Morfologia complessa: presenza sia di ghiaccio pulito che coperto da detriti, ideale per studi comparativi.

·        Rilevanza idrologica: alimenta il fiume Basha, tributario dell’Indo, cruciale per le comunità locali.

2. Tecnologie all’avanguardia

·        3 stazioni meteorologiche automatiche (AWS) posizionate a diverse altitudini per monitorare:

·        Temperatura, umidità, vento, radiazione solare, precipitazioni.

·        Sensori innovativi: radiometri infrarossi, misuratori ultrasonici di spessore nevoso, sensori di neutroni per l’equivalente in acqua della neve (SWE).

·        Stazione idrometrica con radar per misurare la portata del fiume vicino al villaggio di Arandu.

·        Droni equipaggiati con GPR (georadar) e fotocamere termiche per:

·        Mappare lo spessore del ghiaccio e dei detriti.

·        Monitorare le variazioni superficiali con risoluzione fino a 15 cm.

·        Ablazione misurata con paline per calcolare lo scioglimento del ghiaccio.

3. Ricerche integrate

·        Glaciologia e clima: analisi delle variazioni di massa e volume con dati satellitari (Landsat, Sentinel-2) e modelli come Glabtop2.

·        Progetto Ice Memory: carotaggi di neve e ghiaccio per ricostruire il clima del passato.

·        Interazione ghiacciaio-atmosfera: studio del "raffreddamento glaciale" e dei venti catabatici con il modello WRF.

·        Qualità dell’aria: stazione ARES per misurare black carbon, ozono, CO2 e particolato, con impatto su albedo glaciale e salute umana.

4. Collaborazioni internazionali

·        Università di Milano (UNIMI): modellizzazione glaciale.

·        CNR-Italia, Tsinghua University, Università di Graz: analisi climatiche e remote sensing.

·        EPA Gilgit-Baltistan e Università locali: coinvolgimento nelle strategie di adattamento.

IMPATTO E RICADUTE:

·        Prevenzione dei rischi: monitoraggio di GLOF (esondazioni da laghi glaciali) e cambiamenti idrologici.

·        Supporto alle comunità locali: gestione sostenibile delle risorse idriche e sensibilizzazione.

·        Dati aperti: integrazione nel GeoPortale EvK2CNR per la condivisione con la comunità scientifica.


PROSSIMI PASSI (2025): 

·        Spedizione scientifica a luglio per l’installazione delle stazioni e i primi rilievi.

·        Campagne con droni e raccolta di carote di ghiaccio.

·        Avvio del monitoraggio continuo di clima, ghiaccio e qualità dell’aria.

SPANTIK-LAB rappresenta un passo cruciale per decifrare i misteri del Karakorum e prepararsi alle sfide del cambiamento climatico.