Si è conclusa la spedizione K2 70, con il rientro in Italia delle alpiniste. Prima di poter tornare a casa però, per loro gli esami medici presso il centro di ricerca EURAC di Bolzano.
Con il rientro delle alpiniste in Italia, si è conclusa la spedizione “K2 70”, la prima spedizione femminile italo-pakistana al K2, nata da un’idea del Club Alpino Italiano (CAI) per celebrare il 70esimo anniversario dalla prima ascensione alla montagna e organizzata dall'associazione riconosciuta EvK2CNR, che da oltre 30 anni lavora allo sviluppo delle montagne pakistane attraverso progetti di ricerca e attività di tutela ambientale.
Il capospedizione, Agostino Da Polenza, il suo staff e le alpiniste Anna Torretta, Federica Mingolla e Silvia Loreggian sono rientrate in Italia nel primo pomeriggio dell’8 agosto dopo 50 giorni di spedizione. La quarta componente italiana, Cristina Piolini, è invece rientrata lo scorso 3 agosto dopo essere stata evacuata in elicottero dal campo base a causa di alcuni problemi medici.
La spedizione K2 70 in breve
Nata con l’obiettivo di celebrare il 70esimo anniversario dalla prima ascensione al K2, compiuta da Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, con il fondamentale contributo di Walter Bonatti, la spedizione “K2 70” è stata la prima che ha visto un team femminile italo-pakistano cimentarsi lungo lo Sperone Abruzzi. Non una salita innovativa, dal punto di vista alpinistico, ma la celebrazione di un importante anniversario italiano, che al tempo ha saputo dare una scossa positiva all’economia di un Paese ancora piegato dagli effetti della Seconda Guerra Mondiale.
Quattro alpiniste italiane, Anna Torretta, Federica Mingolla, Silvia Loreggian e Cristina Piolini, e quattro alpiniste pakistane, Samina Baig, Amina Bano, Nadeema Sahar e Samana Rahim. Insieme hanno provato a raggiungere la vetta del K2, in una stagione che si è rivelata davvero complessa. Prima i problemi di salute per Samina Baig, la più esperta alpinista del team pakistano, colpita da problemi respiratori ed evacuata dal campo base in sella a un mulo, in quanto non è stato possibile procedere con il recupero in elicottero; poi le condizioni meteo, che hanno concesso poche e brevi finestre di bel tempo in cui potersi muovere verso l’alto procedendo con l’acclimatazione.
Sul finire del mese di luglio è arrivata poi la giusta finestra per tentare la vetta, dal 27 al 29 luglio. A provarci sono state Silvia Loreggian e Federica Mingolla. Le due alpiniste sono riuscite a raggiungere campo 3 (7330 m), prima di prendere la saggia decisione di rientrare sui loro passi avendo accusato alcuni problemi legati alla quota.
*maggiori informazioni, e la relazione ufficiale del capo spedizione, saranno diffuse nelle prossime settimane.
La ricerca scientifica
Rientrata in Italia, la spedizione per le alpiniste non è terminata. Una volta atterrate all’aeroporto di Malpensa sono subito state trasferite presso il centro di ricerca EURAC di Bolzano, dove si stanno conducendo alcuni studi scientifici che permetteranno di registrare per la prima volta dati approfonditi sull’organismo femminile in alta quota e di paragonarli a quelli di alpinisti uomini già pubblicati in passato dalla letteratura scientifica.